mercoledì 9 settembre 2009

Le domande di Giuseppe

Ashram14Oggi ho incontrato Giuseppe, un giovane che per la prima volta ha messo piede in Anima Universale.
Vi riassumo la conversazione che ho avuto con lui:
Perché il nome "Anima Universale"?
Perché noi amiamo definire così la Madre Divina, ovvero la Grande Anima che abbraccia maternamente ogni vivente.
La nostra Chiesa cristiana è dedicata a Lei, nella volontà di accogliere e aiutare tutti indipendentemente dal differente credo religioso. Per questo promuoviamo la ricerca di una trasversalità di valori positivi che faccia incontrare le diversità, accomunando gli esseri umani sotto l'unico cielo di Dio.

Ashram di Leinì




Cosa significa "Ramia"?
Ramia è un nome biblico, dall’ebraico "Ramiah" che significa "Dio ha liberato", ed è l'appellativo di noi monaci di Anima Universale.
Le lettere di questo nome contengono la sintesi del nostro progetto di vita e della nostra missione spirituale: Rispetto, Amore, Misericordia, Impegno, Altruismo.

Come si svolge la vostra giornata?
I tempi della nostra vita in monastero sono scanditi dal servizio spirituale a beneficio dei fedeli, dalla preghiera, dalle svariate mansioni comunitarie.
Oltre alla missione più prettamente pastorale, ci occupiamo della realizzazione di pubblicazioni, dipinti, opere musicali e multimediali... e lavoriamo per la manutenzione e la decorazione delle strutture di Anima Universale, come anche per coltivare la terra, nello spirito dell' Ora et labora.
Inoltre, spesso operiamo anche all'esterno dei nostri Monasteri seguendo personalmente le tante iniziative di solidarietà che Anima Universale conduce in varie parti del mondo, in collaborazione con Enti religiosi e anche con organizzazioni laiche.

Allora i vostri Centri sono aperti a tutti?
Sì, perché tutti possono partecipare alle nostre attività, frequentando liberamente le funzioni religiose in relazione alle proprie esigenze spirituali.
Inoltre, nei nostri Centri non manca neppure la presenza di persone atee che desiderano confrontarsi e dialogare con la nostra realtà spirituale.

In cosa credete?
Noi siamo monoteisti e ci rivolgiamo dunque all'unico Dio attraverso il Cristo, forma visibile del Suo Amore.
Noi crediamo nella sacralità della vita in tutte le sue forme e crediamo nell'importanza della ricerca di tutto ciò che può far evolvere l'interiorità di una persona verso l'Amore divino, mediante la riscoperta di valori universali quali sono per esempio la rettitudine, l'onestà, la carità, la fratellanza...

In che cosa consiste il vostro culto?
Per noi è culto al Signore tutto ciò che ciascuno può esprimere di giorno in giorno con bontà e animo caritatevole, nella consapevolezza che il primo tempio di Dio è la coscienza dell'essere umano... e amare Dio significa servirlo in ogni essere vivente, in particolare negli emarginati.
Nei Centri di Anima Universale si svolgono incontri di preghiera e meditazione quale espressione liturgica dell'Amore rivolto a Dio... del rispetto della sacralità della vita... e dell'anelito al miglioramento spirituale di ogni individuo.
Ma per noi costituiscono "culto al Signore" anche le conferenze sulla spiritualità, il dialogo interreligioso, le attività artistiche e ricreative... ed in genere ogni forma attraverso la quale sia possibile progredire verso l'identico fine: il nutrimento dell'interiorità della persona... la crescita dello spirito di fratellanza nei confronti del prossimo... lo sviluppo dei principi di Amore per la vita e per Dio.

E il Darshan? Di cosa si tratta?
Il termine Darshan ha un significato altamente spirituale e un’origine molto antica che ritroviamo, con significati differenti, sia nella cultura hindu che in quella ebraica.
In sanscrito Darshan deriva dalla radice dṛś «vedere» e significa «visione del divino». Nella religione hindu si può ricevere il Darshan, la benedizione di Dio, direttamente dalla Sua presenza spirituale in un tempio, oppure da un Maestro incarnato, (Avatar). Il Darshan è un evento che avviene principalmente sul piano della coscienza, in un’interazione spirituale profonda con il Maestro, che agevola l’elevazione spirituale ricercata dal discepolo.
La parola ebraica Darshan (in aramaico Darosha) deriva dal verbo DRSH che significa «interpretare, spiegare la scrittura». Il suo uso è riservato esclusivamente a un contesto religioso. Il Darshan era il predicatore e insegnante della Torah, che sovente aveva il titolo di rabbi «Maestro».
In Anima Universale il Darshan designa l'incontro con Swami Roberto, il fondatore della nostra Chiesa.
Durante il suo Darshan, Swami Roberto accoglie le richieste di aiuto che i devoti portano nel cuore e legge nel loro animo le sofferenze, le preghiere, le aspirazioni spirituali più profonde.
Coloro che vivono il Darshan animando di devozione il proprio “vedere”, ricevono la benedizione del Maestro e illuminano la propria dimensione interiore alla luce dei suoi insegnamenti spirituali.

Quali obblighi devono rispettare le persone che frequentano Anima Universale?
Dato per scontato il rispetto delle normali regole di convivenza sociale, non esistono obblighi o divieti particolari per quanti frequentano i nostri Centri.
Vivere Dio è un fatto di volontà e consapevolezza individuale più che un dovere o un’adesione incondizionata a regole standard che la propria spiritualità non abbia individualmente maturato.

Come vi sostenete?
In Anima Universale non ci sono tariffe. La nostra Opera si sostiene grazie alla Divina Provvidenza - che prende forma nelle offerte donate dalle persone che frequentano i nostri centri - e anche grazie ai frutti del nostro lavoro personale.
Le offerte ricevute sono utilizzate per l’espansione di quest’Opera spirituale e per il sostentamento dei Ramia. Inoltre, una parte delle offerte viene anche destinata in beneficenza ad altri enti religiosi e laici che alleviano la sofferenza, la povertà ed il disagio sociale.


Rubrica:
"Le domande di..."

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