martedì 23 settembre 2014

Qualche giorno fa...

Qualche giorno fa, non appena ho letto sulla pagina Facebook "Swami Roberto" questa frase...

«Dio non si fa trovare
da chi lo sfida
»

...i miei pensieri si sono diretti verso una celebre definizione di Isaia "Veramente Tu sei un Dio nascosto” (Is, 45,15), che mi è tornata in mente perché anch'essa ha a che fare con il tema del "ritrovamento" di Dio.
A prima vista, l'espressione del profeta ebraico potrebbe apparire contraddittoria rispetto all'orizzonte teologico cristiano, nel quale l'Eterno non solo si incarna nel Cristo vero Dio e vero uomo, ma può manifestarsi in infiniti altri modi nella vita di ogni credente.
Invece... proprio coprendo con un "alone" di “nascondimento” anche le sue manifestazioni più eclatanti, il Padre Nostro non permette mai che la Sua Onnipotenza si trasformi in prepotenza, e così salvaguarda sempre l'umana libertà di credere o di non credere... di cercarLo o di ignorarLo.
In fondo... è un po' come se Lui si mettesse a "giocare a nascondino", facendosi trovare solo da quei credenti che vogliono mettersi alla sua ricerca con onestà interiore e perseveranza.

Nel corso degli anni, le vicende della mia vita religiosa trascorse a contatto con i fedeli che giungono nel monastero di Leinì, mi hanno dato modo di osservare spesso questa sorta di "divino nascondino" svilupparsi nelle sue varie sfaccettature, compresa quella che riguarda gli "sfidanti" di Dio sopra nominati nella frase di Swami...
Il più delle volte, ho visto questa sfida avvenire nei "terreni" di una sostanziale mancanza di consapevolezza, com'è il caso di quelle persone che si aspettavano che Dio dovesse rispondere alle richieste formulate secondo le loro limitate prospettive, ignorando che da sempre invece il Signore dice: “Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei progetti i vostri progetti” (Is.55,9)...

Altre volte ho conosciuto degli "aspiranti credenti" che, senza neanche rendersene conto, sfidavano Dio pensando che Lui dovesse dimostrare di "meritarsi" la loro fede... e ai quali, evidentemente, "calza a pennello" un altro divino monito di Swami:

«Non essere come quelli che dicono:
Se Dio mi concede questa grazia
io Gli crederò 

e Gli darò in cambio
qualunque cosa. 
Piuttosto... abbi almeno la dignità
di non chiederGli niente!
»
                                   (Swami Roberto)

Poi, nel peggiore dei casi, ho anche visto alcuni sfidare con arroganza l'Eterno, sentendosi in diritto di pretendere da Lui delle dimostrazioni che assecondassero i loro comodi e la loro cafoneria... e procurandosi così il "destino" di chi, "seminando vento, raccoglie tempesta".

Infine... ho visto anche tanti che, imparando ad evitare la caduta nel "buco nero" della sfida a Dio, sono entrati nella dimensione della fede "che smuove le montagne", che ha permesso loro di vedere e di riconoscere il "volto" di Cristo.
E' quello il momento in cui il gioco del "divino nascondino" si conclude con successo, e la questione dell'esistenza di Dio si risolve per davvero.


«Dio esiste per un semplice motivo: 
qualche volta lo senti vicino 
e in altre circostanze lo percepisci distante, muto, nascosto. 
Non è possibile “sentire”
accanto a sé, o lontano, 

qualcuno che non esiste.
Ma questo è un pensiero
che lascia il tempo che trova… 
perché alla fine soltanto tu decidi
se Dio deve esistere per te. 
L’Eterno sa attendere la tua fiducia.» 
       (Swami Roberto)



 


Prossima puntata: Il granellino di senapa

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