domenica 23 novembre 2014

Una pagina che vive: CASERIN

Sulle "ali" della preghiera celebrata questa mattina nel Tempio, l'angelo Rafael continua a "volare" nei miei pensieri e li conduce verso il Libro di Tobia, che racconta il suo "ingresso" nell'Antico Testamento.
Si tratta di pagine bibliche riccamente intessute di simboli legati ai nomi dei protagonisti, il primo dei quali, il padre Tobi [dalla radice ebraica tôb, che significa “bello” e “buono”, e qui sta per “Jhwh (Yahweh) è buono”] è l'oggetto dell'azione della Provvidenza divina, che mette alla prova i buoni ma poi risponde alle loro preghiere donando nuove opportunità di felicità.
Poi c'è il demone asmodeo... (il cui nome significa “colui che fa perire”, e rappresenta il demone della distruzione, dell'ira, della discordia e della vendetta)... che è sconfitto dall'intervento del protagonista dell'intero libro, l'inviato di Dio, che prima si presenta in incognito con il nome Azaria, che significa “Il Signore aiuta”, e poi... alla fine del racconto... si rivela essere l'angelo Rafael... dalla radice ebraica rafa, che significa “guarire”... per cui il nome Rafa-el significa “Dio guarisce”. Infatti è lui che, per conto di Dio, è il portatore della guarigione della cecità di Tobi, che così "riavrà la vista e vedrà la luce" (Tob.11,8).
Questo miracolo avviene "di fronte a Ninive" (Tob.11,1), in Mesopotamia, "nei pressi di" una località che... pur trovandosi nel cuore di un racconto biblico che mette particolarmente in risalto il significato dei nomi... ha un nome che non si capisce bene da dove salti fuori:
Scritto in svariate forme nelle differenti edizioni bibliche... CASERIN, KASERIN, KASRI e altre ancora... sembra trattarsi del nome di una città "fantasma" che gli studiosi non riescono ad identificare.

Un giorno... pensando al fatto che Ninive si trova in una regione all'interno dell'area di espansione della famiglia linguistica indo-iranica, alla quale appartiene il sanscrito, e considerando che numerose parole bibliche hanno una radice che trae origine proprio da questa lingua... un po' per gioco, e con l'angelo Rafael che volteggiava nei miei pensieri... ho assecondato l'idea che l'autore biblico non volesse indicare il nome di una città, bensì qualcos'altro.
Così, togliendo da Kaserin/Caserin le vocali, sono giunto alla radice sanscrita Ksr (che, guarda caso, "suona" come Csr, che è l'inizio del codice fiscaledi Swami Roberto Casarin ) ... contenuta nella parola ksira (che significa "latte")... che diventa poi KSIRIN  (che contiene latte") in una forma "assonante" con l'espressione biblica che detta le "coordinate" dell'evento miracoloso.
La questione si è fatta poi ulteriormente interessante nel momento in cui mi sono ricordato che nel cristianesimo il latte è il simbolo del nutrimento spirituale della Parola di Dio:
Pensando infatti al significato metaforico della vicenda di Tobi, e leggendo la sua "cecità" come "l'ignoranza spirituale" guarita dalla Luce Divina... anche Kaserin/Caserin ha acquistato per me un senso quale luogo pieno del "latte" della Parola di Dio, nel quale avviene il miracolo della "consapevolezza riconquistata" o... in altre parole... del "terzo occhio"che si apre.

Ecco... come non di rado mi capita quando mi accosto al Testo biblico... le pagine del Libro di Tobia mi proiettano verso la realtà concreta della mia vita spirituale, trascorsa "all'ascolto" di "un" Casarin che da tanti anni è il KSIRIN che mi "allatta" con la Parola di Dio, guarendo la mia cecità interiore.
Ebbene sì... oggi riconosco Azaria (il Signore aiuta)-Rafael (Dio guarisce)... vivo più che mai "nei pressi" di Swami, il KSIRIN della mia vita.