martedì 24 marzo 2015

Dietro le mie spalle

« Molti credono che essere sensibili li renda deboli.
Io invece grazie alla sensibilità ho occhi per vedere anche dietro le mie spalle :)))
»
                  (Swami Roberto)


Il tono un po' scherzoso con cui Swami conclude questa frase, non “alleggerisce” la questione molto seria alla quale le sue parole fanno riferimento, ovvero la grande ingiustizia di cui è vittima la sensibilità che, essendo spesso interpretata come debolezza, viene bandita dalle vite di molti.
Tra le svariate cause alle quali può essere imputata questa comune estromissione, io oggi penso ad un "pericolo" che incombe su tante persone, ovvero su tutti coloro che si sentono spiritualmente autosufficienti, soddisfatti maestri di se stessi.
Ora... pur non potendo escludere che ci sia anche qualche "mosca bianca" effettivamente in grado di sviluppare da sola un corretto discernimento della realtà... sono indubbiamente molti gli "autodidatti" dello spirito che finiscono con il "pigliare lucciole per lanterne", per il semplice fatto che... non riuscendo a vedersi come realmente sono... non riescono neanche a correggere quei loro sbagliati modi di essere che soltanto un obiettivo sguardo dall'esterno li aiuterebbe ad individuare.
Scrive Luca nel suo Vangelo “Il discepolo non è più del Maestro, ma ognuno ben preparato sarà come il suo Maestro” (Lc.6,40)
Per poter vivere questa verità, bisogna ovviamente voler essere discepoli... mentre è proprio questo il primo e fondamentale passo che gli “autodidatti” dello spirito si guardano bene dal fare.

Per quanto mi riguarda... io mi sono accorto che non riuscivo a vedere “dietro le mie spalle” quando ho incontrato Swami Roberto. E' stato allora che mi sono reso conto di aver bisogno del Maestro.

« Segui il tuo cuore.
Quando sarà il momento giusto sentirai la voce del Maestro, e lo riconoscerai perché spiritualmente nulla più ti mancherà.
»
                         (Swami Roberto)







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